CHE COSA FANNO I COLLABORATORI VINCENTI DELLE PMI ITALIANE 2° parte

La domanda successiva che abbiamo posto ai collaboratori vincenti delle imprese italiane è stata: “Quali sono i comportamenti che metti in campo che maggiormente ti aiutano ad avere il sostegno del tuo titolare/responsabile?”.

Le risposte a questa domanda erano importanti in quanto, come sappiamo bene, gli imprenditori non sono sempre facili da gestire per un collaboratore. Anche se non è possibile generalizzare, sappiamo tutti bene che un imprenditore tende ad essere vulcanico, creativo, determinato, oberato di lavoro, ansioso, preoccupato, incerto, risoluto, ecc o un mix di tutte queste cose. Eravamo dunque interessati a conoscere quali fossero le ricette che i collaboratori vincenti usavano per gestire efficacemente il loro titolare.

Al primo posto:

ESSERE DAVVERO RESPONSABILE E PUNTUALE NEI COMPITI CHE MI VENGONO ASSEGNATI (22,2%)

Questa risposta si spiega da sé. Per continuare ad avere il sostegno ed il supporto del tuo titolare o responsabile, devi cercare di essere puntuale e responsabile per i compiti che ti vengono assegnati o dei quali ti sei fatto carico.

Questa risposta, analizzata più a fondo, permette di capire che:

a)    E’ del tutto inutile mettere in campo delle strategie di crescita in azienda (tipo innovare, lanciare un nuovo progetto, ecc) se non si è puntuali e responsabili in quello che già si sta facendo. Eventuali proposte, infatti, verrebbero rifiutate o accantonate dal proprio titolare o responsabile. E’ difficile riuscire a far passare un’idea nuova quando continuiamo a dimostrare nelle cose di tutti i giorni che noi comunque non siamo affidabili.

b)   Il fatto di essere responsabile e puntuale nei compiti che ci sono assegnati, nonostante importante per mantenere il sostegno e la fiducia di chi ci sta sopra, da solo non è sufficiente a crescere in azienda: per farlo serve anche mettere in campo le abitudini personali che abbiamo analizzato nella precedente domanda (desiderio di crescere come persona, volontà e disponibilità a fare sacrifici ed ambizione personale). Mettere in campo le 4 cose appena citate condurrà quasi sicuramente al successo in azienda o nella propria carriera.

Al secondo posto, per avere il supporto del proprio responsabile o titolare:

COMUNICARE IN MANIERA TRASPARENTE, CHIARA E CONTINUA CON IL MIO TITOLARE ED ASCOLTARLO (18,5%)

Due sono le componenti di questa importante risposta: a) cerca costantemente il feedback da chi sta sopra di te, ascoltalo e cerca di capire che cosa sta cercando di realizzare e, b) cerca di comunicare sempre, nel modo dovuto, come vedi tu la cosa o le difficoltà che stai incontrando. I collaboratori vincenti ci dicono che il fatto di non comunicare le proprie emozioni, sensazioni e punti di vista perché in apparenza potrebbero essere sgradite a chi sta sopra di noi, alla lunga porta ad uno scollamento con il nostro responsabile e ci fa perdere il suo supporto e sostegno.

Al terzo posto:

NON ESSERE SOLO UN DIPENDENTE O COLLABORATORE, MA FAR SENTIRE AL TITOLARE CHE HO FATTO MIE LE SUE VISIONI ED IL BENESSERE SUO E DELL’AZIENDA (14,8%)

Questa voce si compone di risposte quali: “voler crescere con l’azienda”, “attenzione ai conti dell’azienda”, “pensare al titolare come persona”, “condivisione dei progetti proposti dalla direzione”, ecc. Di fatto il collaboratore ci dice che uno dei modi migliori per avere il sostegno e la fiducia del proprio titolare si ottiene instaurando una relazione win win: non essere solo un dipendente dunque, ma pensare tutti i giorni anche a come far vincere l’azienda ed il titolare della stessa.

Le altre risposte fornite, in ordine di importanza:

–          Il fatto che mi piaccia il lavoro e che mi diverta in quello che faccio (13%)

–          Disponibilità ed impegno (9,2%)

–          Professionalità e competenza (7,4%)

–          Essere creativo nel mio lavoro (5,6%)

–          Altre risposte miscellanee (13%)

Da notare qui che la competenza tecnica e la creatività, entrambe caratteristiche fino ad oggi reputate importantissime per il successo in azienda, di fatto non siano considerate così importanti dai collaboratori vincenti. Puoi essere competente, creativo, avere estro, ma se non fai tua la visione aziendale, se non ti assumi delle responsabilità e se non comunichi in modo franco ascoltando il tuo titolare, avrai dei buoni presupposti di partenza, ma non avrai per molto il suo supporto e sostegno.

 

 

L’ultima domanda che abbiamo voluto analizzare in questa sezione è: “Quali sono i consigli che ti sentiresti di dare ad un collaboratore che sentisse che in azienda non è possibile crescere?”. Infatti, in quasi ogni corso di formazione che teniamo a collaboratori di azienda, questa emerge come obiezione: “Sì, sì ho capito cosa dovrei fare, ma in questa azienda non ci sono opportunità di crescita…”. Fermo restando che già le precedenti due domande gettano abbastanza luce sull’argomento (è impossibile avere delle opportunità se non si mettono in campo le strategie vincenti), nondimeno abbiamo ritenuto utile chiedere ai “collaboratori vincenti” che cosa consigliassero ad eventuali colleghi che si sentivano “senza opportunità”.

A questa domanda i collaboratori vincenti hanno risposto fornendo una risposta che in assoluto distacca tutte le altre, seguita da altre tre opzioni che sono più o meno a pari merito. Il consiglio che la maggior parte di loro si sente di dare è:

STAI DANDO TROPPO POCO ALL’AZIENDA: DEVI FARE UN’ANALISI DI COSCIENZA E INVESTIRE SU DI TE PER MIGLIORARTI (29,4%)

La maggior parte degli intervistati afferma che se un collaboratore non riesce a percepire la possibilità di crescita nell’azienda dove lavora è perché “il valore che sta portando è troppo poco”, oppure la persona non “investe abbastanza tempo e risorse su se stessa e sul proprio miglioramento personale e professionale”, oppure ancora “porta problemi e non soluzioni”. Insomma, il primo consiglio fornito sarebbe quello di confrontarsi con qualcuno ed avere un feedback franco e onesto circa la propria creazione di valore per l’azienda, le proprie prestazioni e il proprio desiderio di crescita personale.

Al secondo posto troviamo poi tre voci che emergono più o meno paritetiche con circa il 20% ciascuna:

– NON FARTI FRENARE DA IDEE AUTOLIMITANTI: DEVI CREDERCI DI PIU’ (20,7%)

– FAI UN’ANALISI DEL LAVORO CHE SVOLGI PER CAPIRE SE E’ CIO’ CHE SEI DAVVERO PORTATO A FARE O SE E’ CIO’ CHE VORRESTI DAVVERO SVOLGERE (20,6%)

– DEVI CAMBIARE AZIENDA (20,5%)

Queste tre voci importanti, se unite alla prima, ci possono fornire un approccio organizzato che qualsiasi dipendente o collaboratore che sentisse la propria crescita in azienda bloccata, potrebbe intraprendere:

a)    Fai un’analisi oggettiva delle tue performance in azienda e del valore che stai creando. Confrontati con qualcuno che possa darti un feedback franco, brutale ed obiettivo. Poi mettiti all’opera per cambiare te stesso e crescere.

b)   Nel fare ciò non farti frenare da idee autolimitanti (idee che “non è possibile”, che “è difficile, ecc”). Sappi che il successo in azienda spesso non è questione di settimane o di mesi, ma richiede l’impegno di almeno uno o più anni di duro lavoro e sacrifici su un progetto di crescita vero e proprio.

c)    Se alla fine di questo progetto tu percepissi che le cose comunque non vanno, puoi prendere in considerazione se c’è qualche altra mansione in azienda per la quale sei più portato o nella quale renderesti di più. Oppure cambiare azienda. 

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